Mai, in vita sua, Nero Wolfe ha dovuto sopportare
una simile umiliazione: una donna viene uccisa sotto il suo tetto, mentre lui è
nella serra con le orchidee. E questo è niente: la donna è stata strangolata
niente meno che con una cravatta del pachidermico investigatore! Archie Goodwin
morde il freno, perché vorrebbe muoversi, controllare gli alibi, fare qualcosa,
insomma! Ma Nero Wolfe si limita a saltare un pasto, e anche se la cosa è senza
precedenti, Goodwin non si ritiene soddisfatto. Si sa che i geni procedono
sempre per strade inesplorate e imprevedibili. E a modo suo, senza agitarsi e
senza cedere alle pressioni di Goodwin, Nero Wolfe risolve il caso. Finalmente,
ora che ha lavato l’onta, potrà ritrovare la pace e riprendere la sua vita: due
ore con le orchidee, un pasto luculliano, altre due ore con le orchidee… Finché
il campanello suonerà di nuovo, per portargli un’altra avventura
DOLLARI MATTI
Alla porta di Nero Wolfe si presentano le persone più
strane, ma Hattie Annis, svitata com’è, è un’eccezione anche per quello «zoo
delle eccentricità» che è la casa di Nero Wolfe. Hattie vive in una specie di
stamberga, va in giro vestita come una stracciona, con la faccia sporca e il
cappotto senza un bottone, eppure afferma di essere in grado di pagare un
onorario di quarantaduemila dollari. Archie Goodwin, che di donne se ne
intende, le crede, e convince il suo padrone e signore ad accettare lo strano
compito che Hattie Annis gli vuole affidare: svergognare i «piedipiatti» di
fronte alla nazione americana. Da un pacchetto di banconote da venti dollari a
un cadavere nel salotto di Hattie, il passo è quanto mai breve, e Nero Wolfe si
vede così costretto a vincere la propria pigrizia perché Archie Goodwin possa
avere la soddisfazione di poter chiamare Hattie la signorina Annis.
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